
REPORTAGE AMATRICE. Da Amatrice è possibile vedere quattro regioni: il Lazio (di appartenenza), l’Abruzzo, le Marche e l’Umbria. Dalle quattro regioni non è più possibile vedere Amatrice. Il sisma del 24 agosto ha fermato tutti gli orologi amatriciani alle ore 3:36 della notte. Ciascuno di noi ricorderà sempre cosa stava facendo a quell’ora di notte, quando quella scossa di terremoto, non l’unica (finora ne sono quasi 2 mila), ha portato via 292 morti e ha raso al suolo, con essi, il tessuto economico, sociale e psicologico del luogo. Non solo Amatrice: Accumoli e Arquata sono le aree più colpite. Ma sono 69 le frazioni di Amatrice coinvolte. La scossa principale si è sentita anche a Roma e in tutto il territorio limitrofo. Era dal 6 aprile 2009 alle ore 3:32 della mattina che l’Italia non sperimentava la «litost» di un evento simile (parola ceca intraducibile che realizza lo stato di tormento creato dall’improvvisa realizzazione della propria miseria), e nemmeno a farlo apposta la terra ha scelto un orario simile per colpire le due aree e per bloccare gli orologi per sempre. C’è chi dice che senza orologio non c’è futuro: eppure, ad Amatrice, è proprio l’orologio della piazza principale che ora, dopo il crollo degli edifici adiacenti, è tornato visibile, prima coperto dal bar di Alessandro, con cui parlo in occasione della mia visita ad Amatrice. Siamo seduti alla mensa con tutti i cittadini, che non possono più, per il momento, impiegare il metano e non hanno acqua calda. Si lavano «a pezzi». L’elettricità c’è. Si mangia tutti insieme in questo tendone sociale. Il pranzo è buono, ci sono, a scelta, due primi, due secondi, il dolce, le bevande, ed anche cibo per celiaci. Ci sono anche varie televisioni dalle quali è trasmessa musica. Ogni settimana a rotazione si installa sul posto la Protezione civile di una Regione differente, a me tocca la Toscana. Sono ospite per un caffè con macchinetta elettrica a casa di Rinaldo e Amalia, quasi in centro eppure non scalfita dal terremoto: dalle grandi vetrate si possono vedere le montagne innevate in una giornata fredda in cui ad Amatrice le minime registrano un grado. Rinaldo, barbiere, taglia i capelli ad un cliente nel suo camper, adibito a negozio.
La mensa nella tendopoli di Amatrice
I residenti si recano dallo psicologo quasi tutti i giorni, a ritmi cadenzati, e i bambini hanno anche interventi terapeutici di gruppo. L’approccio impiegato è l’Emdr, acronimo per Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ossia la desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, utile a risolvere i problemi connessi al disturbo post traumatico da stress focalizzandosi esclusivamente sul ricordo dell’esperienza traumatica: si tratta di un protocollo che si sviluppa in varie fasi di ricordo e rievocazione delle esperienze negative, nel tentativo di far abituare (desensibilizzare) il paziente ai ricordi traumatici, distraendolo (rielaborazione adattiva del ricordo) con movimenti ritmici degli occhi oppure con tamburellamento delle dita o stimolazione sonora.
È una giornata comunque positiva: il Governo ha emesso, l’11 ottobre, un decreto contenente interventi a favore delle popolazioni colpite dal sisma. Beneficiari dei contributi saranno tutti i cittadini delle regioni Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria, che hanno subito un danno documentato ad abitazioni ed attività produttive a causa del sisma. Per una ricostruzione e un rilancio dell’economia efficaci, sono state scelte delle aree all’interno delle quali si sono concentrati gli sforzi per la ricostruzione, coprendo per le aree interne al sisma al 100 per cento i danni ad abitazioni principali (prima casa), attività produttive, finanche abitazioni non principali (seconda casa), mentre per tutti i danni puntuali fuori dalle aree definite il 100 per cento per le abitazioni principali e per le abitazioni non principali (in questo caso nei centri storici e nei borghi caratteristici), e per le attività produttive il 50 per cento per le abitazioni non principali al di fuori dai centri storici e dai borghi caratteristici.
La “zona rossa”, ossia la zona che non c’è più
Sono previste misure di sostegno per tutte le attività economiche nell’area colpita dal sisma per le quali sarà predisposto, con il meccanismo delle aree interne, un programma di rilancio e sviluppo. Sono altresì previste misure di sostegno al reddito dei lavoratori che hanno momentaneamente perso il lavoro a causa del sisma. Per la popolazione e le imprese delle aree colpite è previsto il differimento e la rateizzazione degli adempimenti fiscali e contributivi. La governance della ricostruzione è costituita dal commissario straordinario (Vasco Errani), quattro vicecommissari straordinari (presidenti delle Regioni), quattro comitati istituzionali composti dai presidenti delle Regioni, dai presidenti delle Province e dai sindaci interessati. In ogni Regione è costituito un Ufficio speciale per la ricostruzione composto da ciascuna Regione e dai Comuni interessati. L’Ufficio speciale per la ricostruzione si occupa del rilascio dei contributi, dell’istruttoria della pratica, dei titoli abitativi edilizi e della gestione delle opere pubbliche relative alla Regione di competenza.
Intanto il Consiglio comunale ha approvato
il regolamento per l’erogazione di contributi straordinari per i
lavoratori: mille euro per i titolari di attività, 800 per i lavoratori
dipendenti e 500 per i liberi professionisti, che saranno erogati con un
assegno mensile fino a un massimo di sei mesi e solo a coloro che non
hanno altre fonti di reddito.
Alla zona rossa, il centro di Amatrice,
completamente raso suolo, si accede solo con il casco ed
un’autorizzazione. Un corpo è stato inviato in Romania per errore: si
pensava appartenesse all’inquilino del piano di sopra. Ma ora è tornato a
casa, una casa che non ha più. (ROMINA CIUFFA)
Nessun commento:
Posta un commento